2046
camera oscura della resilienza
Diretta da Amélie Gratias, la Compagnia Chambre 2046 deve il suo nome a un dettaglio: il numero della stanza nel film “In the Mood for Love”. Dietro quella porta, due esseri umani cercano di comprendere il punto di svolta della loro vita, si sforzano di afferrare e riappropriarsi dell’evento. Rivivono incessantemente la scena, tentano di cogliere l’incomprensibile, scrivono, si scambiano parole, si legano l’uno all’altra. Attraverso l’obiettivo di Wong Kar Wai e i suoi rallenty, prende forma un mondo fatto di tempo sospeso e di gesti carichi di racconto, dove atti di creazione nascono dal Bello e dall’Amore.
La compagnia si ispira a questo spazio dell’immaginazione. Animata dalle creazioni di Amélie Gratias, propone un teatro performativo e visivo che interroga le tracce lasciate dagli eventi sui corpi e sul linguaggio, e la capacità di restare in piedi, di non cedere al crollo. Come una camera oscura che permette di catturare la luce nel cuore dell’oscurità, la Compagnia Chambre 2046 crea spazi dove vita e morte, brutalità e dolcezza, grido e silenzio convivono ed estraggono dalla violenza un istante di grazia.
Amélie Gratias
Nata nel 1993, Amélie Gratias cresce nel sud dell’Essonne, dove la foresta e i blocchi di arenaria rappresentano il suo primo terreno di gioco e d’immaginazione. Inizia alternando il calcio — in seconda divisione nazionale — agli studi cinematografici a Parigi, per poi decidere di dedicarsi pienamente all’arte dal vivo. Dopo una prima formazione all’EDT91, entra nel 2018 alla Scuola del Théâtre National de Bretagne diretta da Arthur Nauzyciel, il cui lavoro la segnerà profondamente. Desiderosa di continuare a incontrare altri artisti e discipline, e di riaffermare il mio legame con le arti visive, partecipo nella stagione 24/25 al programma di residenze artistiche della Millenial Academy di Caen. La formazione ricca e intensa vissuta nel cuore del teatro pianta in lei le radici di un’arte che desidera essere polimorfa ed esigente. In scena, passando dal testo teatrale al corpo performativo, ama definirsi un’artista al crocevia delle discipline. Nel 2021 crea e interpreta “Therefore I Am”, performance plastica e corporea presentata al Théâtre National de Bretagne e poi al Printemps des Comédiens, all’interno della creazione collettiva “From Outside In” insieme agli artisti Steven Cohen, Maxime Thébault e Mathilde Viseux. Nel 2022 esplora il campo del cinema dal vivo recitando accanto ad Anne Loiret in “Les Guetteuses”, scritto e diretto da Jérémie Brugidou e Fabien Clouette. Nel 2023 risponde all’invito del Tandem – Scène Nationale di Arras-Douai scrivendo e dirigendo lo spettacolo “Chambre 2046” con gli studenti del Centre Régional des Arts du Cirque di Lomme. Nel giugno 2024 scrive e dirige “Au Seuil” per il Groupe 17 dell’EDT91, presentato alla Scène Nationale de l’Essonne. Sia sul palco come attrice con Phia Ménard (“Fiction/Friction”, 2022) e Pascal Rambert (“Dreamers”, 2022/2023), sia fuori scena come collaboratrice di Guillaume Vincent (“La Tour de Constance”, dal 2024), di Raphaëlle Rousseau (“Discussion avec DS”, 2022/2025) o di Ambre Kahan (“L’Art de la Joie”, 2023/2024), le sue collaborazioni segnano in modo duraturo la sua ricerca artistica. Per proseguire il suo desiderio di creazione e di radicamento dell’Arte nello spazio sociale, Amélie Gratias fonda nel 2024 la Compagnia Chambre 2046. Circondata da collaboratrici e collaboratori di diversa provenienza, sviluppa un teatro performativo e visivo in cui la sua scrittura — delle parole, dei corpi e dello spazio in movimento — le permette di esplorare tematiche a lei care.

tra scena, immagine e corpo
video di ritratti
MILLENIAL ACADEMY, ritratto di Amélie Gratias (2025)
PANORAMA, ritratto realisato da Collectif MxM (2021)
DEMAIN, ritratto realisato da Leïla Adham (2021)
chi siamo
i nostri partner
.png)
residenze, coproduzioni, concessione di spazi, apporti in natura, supporto amministrativo... questi partner ci sostengono.








